Intervista a Ugo Sposetti di Giovanna Casadio – la Repubblica, mercoledì 5 luglio 2017
Roma. «Dopo i 70 anni può anche esserci un po` di rincoglionimento…» Il compagno Ugo Sposetti,vmilitante comunista già da quando lavorava nelle ferrovie, ed era il 1969, tesoriere dei Ds e senatore dem, di legislature ne ha fatte ben cinque. Un “cursus honorum” dalle molte polemiche, quella ricorrente è sulla riscossione dell`affitto dei circoli Pd da parte delle Fondazioni che custodiscono il “tesoro” diessino, e di cui Sposetti è presidente. Non si ricandiderà più in Parlamento.
La regola del Pd non ammetterà che poche eccezioni: dopo tre legislature non ci si può più candidare in Parlamento. È d`accordo?
«Ha ragione Renzi. Mi pare che tre legislature vadano bene».
Quindi lei non si ripresenta?
«Io di legislature ne ho cinque. Sono un veterano, è tempo che mi caccino. Ma veramente io l`ho già previsto: basta. Largo ai giovani”.
E cosa farà?
«Faccio il nonno».
Quanti nipoti ha?
«Zero. Mi dite tutti “farai il nonno”… il nonno della sinistra».
Una sinistra divisa.
«La storia della sinistra italiana nel `900 è stata fatta di divisioni».
Lei con chi sta?
«Io sto con Andrea Orlando».
Pensa resterà nel Pd?
«Io sì, io per me penso di restarci. Anche Andrea mi pare convinto. Ritengo sia coerente».
I bersanani che stanno costruendo con Pisapia il partito della sinistra “Insieme”, lo incalzano perché scelga: o con loro o con Renzi?
«Tutte sciocchezze».
Lei nella piazza di Pisapia, a Santi Apostoli, sabato scorso non c`era?
«No, avevo altro da fare. Venerdì ero a Cagliari a inaugurare la mostra di manifesti dì lotta e sul lavoro di Primo Pantoli. Esposizione organizzata dalla Fondazione “Enrico Berlinguer”. Domenica ero a Proceno dove è stata intitolata una piazza a Nello Diamanti, sindaco e storico dirigente comunista, della Federmezzadri. Come vede, non ho tanto tempo a disposizione. E comunque sono le cose a cui mi dedicherò: alla storia del Pci, alle radici della sinistra».
Con Renzi non va d`accordo.
«Il sindaco di Milano, Sala l`ha definito “indisponente”. Direi che ha usato un termine elegante».